La Chiesa di Sant’Andrea è una delle chiese più importanti di Conflenti, in quanto dedicata al santo che fino a poco tempo fa è stato il Patrono del paese.
A questa Chiesa costruita sul finire del ‘500 e definitivamente consacrata nel 1741, fa capo la parrocchia di Conflenti Sottani istituita nel XVII secolo.
Nel 1905 l’edificio fu parzialmente distrutto dal terremoto e riaperto al culto solo un decennio più tardi. Prima del terremoto l’altare maggiore era in legno, sormontato da tre nicchie: nella nicchia centrale (la più grande) erano poste le statue di San Giuseppe e della Madonna del Rosario, con S. Caterina e S. Domenico mentre in quelle laterali erano poste le statue di S. Andrea e San Francesco. Nella navata centrale vi erano quattro altarini al di sotto delle attuali quattro nicchie.
Il restauro completo fu però ultimato solo nel 1958 e in quella occasione furono eseguiti anche dei pregevoli affreschi del pittore Pignatari raffiguranti episodi Evangelici della vita di Sant’Andrea.
Oltre a questi importanti dipinti, tra i beni di pregio presenti all’interno della chiesa, va sicuramente menzionato il prezioso tabernacolo marmoreo proveniente dall’Abbazia di Santa Maria di Corazzo che Conflenti riuscì a ottenere dopo lo smantellamento della stessa avvenuta nel XIX secolo.
La Chiesa è ubicata nella parte bassa e storica di Conflenti Sottani, alla fine della discesa ‘d’u Piru e al centro di una suggestiva piazzetta.
La facciata principale in stile neoclassico è caratterizzata da un prestigioso portale lapideo con arco a tutto sesto fiancheggiato da lesene scanalate che reggono una trabeazione con decorazioni a dentelli e girali.
Sul portale un’icona che ospita un altorilievo raffigurante Sant’Andrea con la sua croce dietro le spalle racchiusa tra una cornice, ai lati due monofore strombate che proiettano la luce all’interno. Ai lati della facciata quattro alte lesene, due per lato, che sostengono un ampio timpano. Molto bello anche il portale laterale in pietra scolpita.
All’interno l’aula liturgica è suddivisa in tre navate con abside quadrato di grande pregio artistico. Sull’altare maggiore, oggi in marmo, in una grande nicchia, l’imponente statua lignea del Santo, del 1714. Nelle nicchie e teche laterali sono custodite le statue di Sant’Antonio di Padova, Santa Liberata, San Francesco e San Giuseppe e una croce con il Cristo morto, simulacro usato per la rappresentazione sacra del Venerdì Santo.
La vasca battesimale è in metallo dorato sorretta da un fusto marmoreo. In collegamento con l’abside si trova la sacrestia, con gli armadi e gli archivi parrocchiali. Lateralmente sono posizionati due confessionali in castagno.
Salendo per l’irta scala laterale, si arriva al piano alto della chiesa dove l’antico organo, dalla balconata, si erige per la magistralità delle sue lunghe canne, sin quasi al soffitto. Lo strumento ha due tastiere e una pedaliera dritta, a trasmissione integralmente meccanica ed è inserito all’interno di una cassa lignea in stile neoclassico. Collocate appena al di sopra delle teste dei fedeli si trovano le formelle raffiguranti la Via Crucis, numerate in caratteri romani e dotate ognuna di uno specifico impianto di illuminazione.
Negli anni ‘90 l’imponente e pesante statua del vecchio Patrono è stata oggetto di un’importante opera di restauro da parte della Sovraintendenza delle Belle Arti e il ritorno, a lavori conclusi, fu salutato con grande commozione dalla comunità dei fedeli. La struttura è anche dotata di una piccola casa non abitabile, lasciata in eredità dal parroco Don Stefano Stranges.