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Pur essendo un paese chiuso tra i monti, un tempo mal collegato con i grandi centri a causa di vie di comunicazione disagiate e precarie, pur essendo i suoi abitanti in prevalenza contadini e artigiani, Conflenti ha sempre dato prova di apprezzare la cultura, favorendone la diffusione anche a costo di grandi sacrifici.
Anche se, si sa che, in passato, nel Meridione l’andazzo dei tempi in fatto di istruzione era quello che era: essa rimaneva prerogativa di pochi perché la prepotente nobiltà locale preferiva tenere le masse popolari nell’ignoranza.

La scuola era solo un privilegio di pochi e sottratta alla possibilità dei più, l’istruzione veniva impartita solo ai figli maschi delle famiglie più ricche.
I ragazzi delle famiglie umili invece venivano come mandati come discipuli alle botteghe degli artigiani, dove mastri e summastri impartivano il senso della disciplina e trasmettevano il loro sapere, oppure come garzuni o guardiani di pecore dai contadini più ricchi.
Discipuli e garzuni erano i nostri avi-ragazzini, così imparavano la vita, spesso coltivando il sogno di emigrare nel nuovo mondo.
L’Italia post unitaria cominciò a dare importanza all’istruzione e obbligò i comuni a organizzare le scuole, ma i risultati non furono incoraggianti, anche perché i poveri contadini non potevano permettersi di mandare i figli a scuola sottraendo braccia al lavoro dei campi.

All’inizio del Novecento i maestri a Conflenti erano Emanuele Caruso ed Eugenio Paola per le classi maschili e la maestra Pasqualina con una classe femminile, in verità poco frequentata. Le classi erano numerose, anche di 80 alunni, e le scuole erano disseminate per il paese, in case private nei diversi rioni, aru chianiattu o vasciu. Col passare del tempo le cose migliorarono e dopo la nuova costituzione repubblicana del 1948 la scuola divenne anche a Conflenti effettivamente obbligatoria.

La scuola a Conflenti nel secondo dopoguerra.

Bisogna dire che, comunque, Conflenti era uno dei pochi paesi del circondario ad avere fin dal 1930 il privilegio di un asilo infantile, che era stato istituito presso i locali del Santuario in seguito ad un lascito di un benefattore Raffaelino Maio e gestito dalle suore del Cottolengo, appena arrivate dalla casa madre di Torino.

Di scuole elementari vi erano cinque classi a Conflenti Sottani e cinque al Casale e rimasero sparse per il paese fino alla costruzione del nuovo edificio nei primi anni ‘70.
Nelle campagne invece vi erano le pluriclassi.
All’inizio non esisteva la scuola media, al tempo non obbligatoria e per accedervi bisognava sostenere degli esami a Nicastro.

Solo alla fine degli anni ‘50, fu richiesta e istituita la scuola di avviamento professionale di tipo industriale e la stessa il 31 dicembre 1962 divenne Scuola Media Unificata Obbligatoria. La scuola media era unica e fino alla fine degli anni ‘70 era a Conflenti Soprani nella casa di Domenico Paola di fianco alla chiesa della Madonna di Loreto, solo un p0′ di tempo dopo fu spostata anch’essa nel nuovo edificio.
Da allora tutti i ragazzini conflentesi hanno frequentato la scuola dell’obbligo fino al 14° anno, per come prescrive ora la legge.