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Le edicole votive o cappelle campestri, più note come cone, rappresentano una radicata testimonianza della grande cultura religiosa del nostro paese, in particolare del culto mariano. 

Le più famose e antiche in ordine temporale risalgono alla fine del ‘500 quando, in località Serra Campanara e Cona degli Augurelli, furono costruite per ricordare le apparizioni della Madonna.
La loro presenza si è poi diffusa nelle frazioni agricole in corrispondenza al fenomeno stanziale degli insediamenti.

Le cone di Maria, dedicate alla Vergine nel secolo delle apparizioni, sono dunque le prime edicole in ordine di tempo costruite sul nostro territorio.

In località Serra Campanara ne rimangono ancora tre: una proprio accanto alla chiesetta, l’altra recentemente protetta da una vetrata, conserva la famosa pedata della Madonna, ormai poco visibile a causa delle intemperie e dello strofinio ripetuto delle mani dei fedeli e infine La Cona degli Augurelli, costruita alla fine del ‘500, nel luogo della seconda apparizione in località Cona, è situata poco sopra la chiesetta del Carmine.

 

L’edicola più grande, edificata nel luogo della prima apparizione, fu demolita nel 1864 per costruire la Chiesa della Querciola, che recentemente padre Nathanael ha trasformato in uno scrigno d’arte dipingendo le pareti con la storia dei miracoli e riproducendo, dietro l’altare, la scena dell’apparizione sul tronco residuo del ciliegio su cui comparve.

Negli anni ’90, per iniziativa del Rettore del Santuario, sul sentiero della fiaccolata mariana che collega la chiesetta della Querciola e il paese, è stato istoriato il percorso della “Via Crucis” con 15 pannelli in bassorilievo, opera dell’artista M. Carnevali.